Il mio diario di benessere – Luisa Bellachioma, Nutrizionista a Teramo, Giulianova e Pescara
Benvenuta in questo spazio, dove puoi fermarti un attimo, ascoltare il tuo corpo e lasciarti guidare da consigli delicati, riflessioni dolci e piccoli gesti quotidiani che nutrono corpo e cuore
Articoli

Ascoltare la fame: quando nutrirsi diventa un atto di cura
In un mondo che ci bombarda di regole, tabelle caloriche e diete “miracolose”, spesso dimentichiamo la cosa più semplice: mangiare è un atto di cura verso noi stessi. Non una punizione, non un dovere, ma un gesto che parla di rispetto e ascolto.
Quante volte abbiamo mangiato senza fame, solo per noia, stress o tristezza? Oppure, al contrario, quante volte abbiamo ignorato lo stomaco che brontolava perché “non era ancora ora” o perché “oggi devo stare attenta”?
La verità è che la fame non è un nemico da combattere. È un linguaggio. Il corpo ci parla, e imparare ad ascoltarlo è il primo passo verso un rapporto più sereno con il cibo.
Fame fisica o fame emotiva?
Un esercizio utile è fermarsi un momento e chiedersi: di cosa ho bisogno davvero?
-
Fame fisica: arriva gradualmente, si sente nello stomaco, può essere soddisfatta con diversi cibi.
-
Fame emotiva: arriva all’improvviso, spesso chiede un alimento preciso (cioccolato, pizza, gelato…), e lascia un senso di vuoto dopo aver mangiato.
Riconoscere questa differenza non serve per giudicarsi, ma per conoscersi meglio. Anche la fame emotiva ha un valore e puo' fungere da ponte verso le nostre emozioni: ci mostra che forse abbiamo bisogno di conforto o che dobbiamo rallentare oppure che abbiamo bisogno di vicinanza.
Nutrizione gentile: una strada senza rigidità
La nutrizione gentile non impone regole severe. Invita piuttosto a:
-
Mangiare con consapevolezza: assaporare lentamente, riconoscere i segnali di sazietà.
-
Accogliere ogni cibo: niente liste di “vietati”, ma scelta libera, senza paura.
-
Coltivare la gratitudine: guardare al cibo come ad un alleato, non come a un ostacolo.
Un piccolo passo concreto
La prossima volta che ti siedi a tavola, prova questo: respira, appoggia le mani sul piatto e chiediti “Come posso prendermi cura di me in questo momento?”.
Non è la perfezione che conta, ma la gentilezza con cui ci rivolgiamo a noi stessi.
📩 Se ti ritrovi nelle mie parole, sappi che non sei solo/a. Scrivimi o lasciami un commento: mi farà piacere leggere la tua esperienza
Crea il tuo sito web con Webador